Una Gatta a Pois Cronaca semiseria di un consolidamento

Dodicesimo giorno di consolidamento e tutto procede alla grande
Puntuale come un orologio svizzero, è arrivato il ciclo, quindi mi sento un po' stanca oggi, ma so che passerà in due giorni al massimo, come sempre.
Abbiamo ricevuto un invito a cena per festeggiare un doppio compleanno con la mia famiglia, quindi per questa settimana sposterò il pranzo della festa alla domenica sera anzi che il sabato.
Grazie al cielo sarà una bella pizzata, perchè altrimenti la pizza mi mancherebbe troppo, ancora non ho pareggiato la sua assenza per 7 mesi
La pizza la prepara la mia cugina minore, che ha 35 anni e due figli che sono una meraviglia. E' un'ottima cuoca, con tanta pazienza e fantasia e la pizza la fà così buona che sinceramente non ha nulla da invidiare a quella delle pizzerie.Buona cosa !
MI sa che è in vista un'altra bella abbuffata di gala

Ruolino di marcia
Oggi solo 1 allenamento di 4.5 kilometri per 45 minuti.Troppo stanca e con un gran mal di pancia per fare di più

Almanacco del giorno dopo
"E la luna bussò..alle porte del sole..: Fammi entrare! ..Lui le disse di NO!"
E ora secondo voi, uno che dice un NO deciso sul muso della luna, che è tanto bella e pallida, ha voglia di sorgere e tramontare a un orario preciso? Per me fà come gli pare e difatti domani si va a sorpresa!

La perla saggia del giorno
Molta gente fa lo stesso effetto dei regali indesiderati che riceviamo dai parenti.

Il santo del giorno
Domani si festeggia Santa Fè, patrona delle barchette in mezzo al mare e perchè no...dei crocieristi

La storiella del giorno
Oggi vi racconto un po' di me.
Sono cresciuta in una frazione che all'epoca contava circa 400 anime, in campagna.Tutti si conoscevano, ogni piccola cosa era un evento, per quelle importanti si ragionava per mesi e mesi in ogni angolo, piccoli e grandi, giovani e anziani.
La mia famiglia era un di quelle famiglie patriarcali, dove si coltivava la terra e almeno un figlio restava presso i genitori per proseguire l'attività e anche gli altri che magari andavano in giro per il mondo, finivano sempre per tornare, prima o dopo, all'ovile.
La casa dove sono cresciuta è grande ma disordinata, cresciuta mano a mano che cresceva la famiglia, una stanza per volta, un po' da un lato ,un po' dall'altro, un po' sopra.
Da bambina nella ampia camera che dividevo prima con una e poi con l'altra cugina, c'era la scala che portava al solaio sotto tetto.
era una scala vecchia, di legno, traballante, alla quale si accedeva tramite una porticina nera, perennemente chiusa a chiave (quelle chiavi enormi, di ferro, che paiono da forziere piratesco), in modo da impedire a noi bambini di accedere a quella stanza delle meraviglie.
Per noi la scala era magica e si apriva su mondi fantastici che chissà dove mai avrebbero portato.
Mio nonno materno, era un uomo onesto, rigoroso e preciso.Un abile disegnatore che ha passato questa dote a me e poi , ancora di più a mia figlia. Fu lui a rimanere in casa con i genitori e più avanti negli anni, liquidò gli altri fratelli, acquistando le quote di quella grande casa.Anche se, poi, son rimasti tutti legati e molto spesso casa nostra era letteralmente invasa da parenti vicini e lontani, specie a Natale e nel periodo estivo, quando gli uomini più giovani, per dormire, appendevano nell'orto delle amache.
Mio nonno ebbe due figli, il mio adorato zio e la mia amatissima madre.
Entrambi sono rimasti a vivere nella grande casa padronale, anche dopo aver formato le loro famiglie
Per questo io sono cresciuta insieme alle mie due cugine, come se fossimo tre sorelle.E per questo noi tre ci siamo trovate ad avere una doppia coppia di genitori a vegliare su di noi.
Quando ero molto piccola, la mia cugina minore non era ancora nata e in famiglia con noi vivevano in pianta stabile anche la mia bisnonna materna e uno zio, fratello del nonno.
Questo zio era un personaggio, fisicamente la fotocopia di Jhon Wayne e abbastanza sbruffone allo stesso modo. Si era separato dalla moglie, anche se all'epoca niente divorzio ed era tornato a vivere dove era nato.
Era stato in gioventù o per lo meno fino a che era stato abbastanza in forze da scappare dalle bische clandestine, un accanito giocatore di carte. Ma in quell'epoca non era più giovane e in più aveva una serie di malattie che non lo facevano più correre la cavallina.
Aveva sposato una donna che a me è sempre piaciuta molto, ma che aveva fama di essere piuttosto "allegra" e per altro con la nomea di Fatucchiera e indovina.Sicuramente era molto stravagante, ma sapeva raccontare mille storie affascinanti.
La moglie di mio zio invece (il fratello di mia madre) era ed è una donna di spirito, sempre con la battuta pronta e la risata decisa, una toscana veramente tipica.
La sera, erano soliti, specie d'estate, fare le veglie (andare a veglia è una espressione nota qui da noi) intorno a un tavolo, con un fiasco di vino, due ceci abbrustoliti, qualche lupino e un mare di racconti
Ancora più spesso si giocava a carte, quando c'era questo ProZio,si giocava a Poker (ciò i bambini guardavano e basta , si capisce)
Quella specifica sera , il vecchio zio , mentre centellinava con aria sorniona le sue carte, si mise a raccontare le sue passate avventure da bisca. Solo che, gli adutli, ne avevano le tasche piene sempre dei soliti racconti che per altro lui usava anche per distrarre gli altri giocatori ed imbrogliare (perchè il corpo invecchia ma lo spirito no) con le carte.
Per cui quando lui accennò:
"mi ricordo una volta quand'ero giovanotto ... ero in Maremma..si giocava con un contadino che era briao e insomma tanto feci che vinsi una bella peora..."
Prima che continuasse mia zia lo interruppe ridendo
" Eh si..e poi tornaste a casa e tanto faceste che vinceste una bella VACCA!"
L'allusione alla moglie non era tanto velata, visto che esplose una risata collettiva e della vicenda, se ne parla ancora..sommessamente.

Dal consolidamento, anche per oggi è tutto...linea alla linea...