Posto qui la “ricetta” poiché questi gnocchi hanno bisogno ancora di molti esperimenti prima di trovare un senso d’esistere.
Ingredienti:
un panetto di tofu (in questo caso 125 grammi)
albume (circa 40 ml)
un cucchiaino da caffè di polvere di guar
un cucchiaio di crusca di frumento
aromi (io ho usato cipolla liofilizzata)
per condire:
balance
prosciutto cotto magro
pepe nero
procedimento:
ho frullato il tofu con l’albume e la cipolla ed alla fine ho aggiunto la polvere di guar ed ho fatto riposare per mezz’ora. Aiutandomi con due cucchiaini ho tuffato il blob, formando degli gnocchetti con i cucchiaini, nell’acqua salata portata a bollore. Li ho tolti dall’acqua dopo circa un minuto della loro ricomparsa a galla. In un padellino antiaderente ho fatto sciogliere il balance aiutandomi con un cucchiaio di acqua di cottura degli gnocchi, poi ho aggiunto il prosciutto tagliato a listarelle. Ho fatto mantecare gli gnocchi nella salsa ed alla fine ho aggiunto una spolverata di pepe nero macinato sul momento.
Considerazioni
La consistenza degli gnocchi non è male, sono però più morbidi di quelli di patate, direi che hanno una consistenza più “spumosa” (ma potrebbe dipendere dal guar). Il condimento che ho utilizzato io non è adatto ad accompagnare questi gnocchi, credo che una salsa a base sia pomodoro sia più adatta (l’acidità del pomodoro riequilibrerebbe il sapore neutro/dolce del tofu).
Ho l’impressione che la presenza della crusca di frumento sia del tutto ininfluente sulla riuscita della preparazione (probabilmente per l’esigua quantità utilizzata). Al posto del guar si potrebbe utilizzare, come addensante, della maizena aumentando le quantità.
Questi gnocchi gonfiano parecchio in cottura quindi al momento di tuffarli nell’acqua è bene prelevare poca quantità per volta (basta fare una prova con il primo mucchietto), anche perché se sono troppo grandi si rischia di annacquarli troppo.
Io li ho conditi subito dopo averli lessati ma la prossima volta proverò a farli asciugare un po’ prima di condirli così da migliorarne la consistenza.
Purtroppo non ho potuto fare delle foto, la prossima volta mi organizzerò meglio.
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A questo punto si cercano dei volontari per sperimentare e trovare la giusta combinazione di ingredienti/tempi/dosi considerando che è un piatto potenzialmente utilizzabile in tutte le fasi a volontà e tra l’altro sazia molto e fornisce il conforto psicologico del primo piatto tanto caro a noi italiani.
Forza alchimiste ed alchimisti, fatevi avanti
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