JAKE IL MUTANTE ossia La vera storia del Plumcake posseduto
C'era una volta una vecchia strega di nome Melonza, che aveva deciso di mettersi a dieta per non arrivare tutta rotolini e cellulite alla prova-costume del sabba di Agosto; chiusa nella sua stamberga, circondata da bufere di neve e gelo pungente, era stanca di nutrirsi di ali di pipistrello abbrustolite alla fiamma d'inferno e di occhi di serpente cotti al vapore di grisù; decise così di consultare un famoso libro di ricette e pozioni magiche, il "FORUM DUKANORUM", per mettere in atto qualche sperimentazione.
Le cadde l'occhio ( nel senso che proprio le scivolò dall'orbita l'occhio di vetro, ma prontamente lo raccolse e lo rificcò al suo posto) sulla ricetta del plumcake di Maga Apoletta e volle tentare di realizzare quello che pareva essere davvero un incantesimo stupefacente.
Prese 4 uova di pterodattilo, con uno "ZAPATUNG!" divise i tuorli dagli albumi e montò questi ultimi a neve marmorea, grazie alla potenza rotante della sua frusta magica. Unì invece ai tuorli 6 cucchiai di farina di gramigna, 4 cucchiai d'amido d'ortica, 20 gocce di Dulcinea (spremendo con le sue mani le ditine della fanciulla stessa), 300 g di yogurt MAGHE 100%, 1 bustina di aroma di Basilisco ed 1 bustina di polvere magica lievitante. Con la forza del suo poderoso pensiero mischiò tutto alla potenza di un motore jet, unì il muro di bianchi d'uovo con la delicatezza di un frullo d'ali di colibrì( infatti usò il colibrì stesso, afferrandolo per il lungo becco), resistette strenuamente alla tentazione di aggiungere due o tre zampe di lucertola e qualche lingua di draghetto ( giusto per dare un po' di sapore), mise tutto nello stampo da plumcake foderato di carta magica ed infornò nella sua preziosa mini-grotta, dove era solita abbrustolire gli Hansel e Gretel di turno.
Il primo infausto presagio fu che la carta miracolosa, sfiorando lievemente le pareti roventi della caverna cocente, prese fuoco; per fortuna, la Maga Melonza si accorse subito del fattaccio e prontamente spense l'incendio con un suo poderoso starnuto... dopodichè, recidando una formula magica di scongiuri ( il classico "OCCHIO, MALOCCHIO, LA PIATTOLA E IL PIDOCCHIO"), ripose nuovamente la teglia nel forno caldo.
Trascorsero appena una decina di minuti allorquando Melonza, forse grazie al suo sesto senso di strega, forse grazie alla puzzetta di bruciaticcio che si spandeva nell'antro, diede un'occhiata alla creatura che stava cuocendo e "CORPO DI MILLE CIVETTE SPENNACCHIATE!" scoprì che davvero di creatura si trattava, dotata di vita propria! Dallo stampo l'impasto magico, similarmente al Blob di televisiva memoria, si andava a riversare a piccole ondate prima nella leccarda sul fondo del forno e poi, ulteriormente sciabordando, sulla serpentina rovente.
La povera Melonza, presa a tratti da crisi di panico, seguite da scosci di risa isteriche, non sapeva veramente che diavolo fare...e soprattutto che diavolo invocare!!
Nessun incantesimo le sovveniva alla memoria per ovviare al disastro...sapeva altresì di non potere aprire l'antro rovente, poichè la formula non era ancora giunta al suo compimento ed il risultato finale si sarebbe afflosciato su se stesso...insomma, dopo inerminabili minuti in cui l'impasto tracimava, il puzzo si spandeva ed il forno rischiava di saltare x il contatto della serpentina ( una povera vipera arroventata) con l'umidiccio intruglio, Melonza decise di accendere l'altro antro cocente un poco più grande che aveva a disposizione ( li ci tostava di solito qualche sprovveduto che cadeva nelle sue grinfie), farlo scaldare velocemente ( grazie al suo alito portentoso, di cui tralascio la descrizione del perchè fosse così potente...)e spostare la mistura vivente da un loco all'altro.
Con lo scatto di una faina e sfidando le temperature infernali, trasferì la teglia...e come previsto, l'impasto si afflosciò, diventando alto come uno gnomo.
Le magie però non erano finite: dopo alcuni minuti di stallo...
.."PER LA BARBA DI MAGO MERLINO!!" l'impasto riprese a lievitare!!
Una cosa da far sgranare gli occhi a Melonza (cosicchè dovette rincorrere di nuovo quello di vetro x tutta la stanza)!!!
La strega si gongolò beata della sua scaltrezza, gasandosi come manco Maga Magò e Amelia messe insieme!!
Tenedo ormai sotto stretto controllo, praticamente a vista ( quella dell'occhio sano!!) il preparato in cottura, trascorso il tempo preposto per il compimento del prodigio, lo punzecchiò con l'unghia appuntita del mignolo sinistro e questi PFFFFFFFFFFFFFFFFFFF si sgonfiò!!!!
"PER LE CORNA DI BELZEBU' E LA CODA DI MINOSSE, MA SEI UN PLUMCAKE, NON UN SOUFFLE' DI TARANTOLE E LATTE D'UNICORNO!!!!"
Melonza, scoraggiata, prese il dolce simil-mattoncino, lo guardò con mestizia, resistette dall'incenerirlo con la potenza dell'occhio buono, lo tagliò a fette, tostò queste ancora un po' nel forno e ne ricavò dei biscottini da puciare nel caffelatte del mattino.
Morale della favola:
MEGLIO UN BISCOTTO DA PUCIARE AL MATTINO CHE BUTTARE TUTTO NEL CESTINO!![Modificato da Melonza 12/05/2012 02:29]