Leggo solo ora questa discussione.
Sono colpita, lo confesso.
Tante volte ho riflettuto sulla mia assoluta inidoneità alla "vita", sulla mia incapacità di essere spensierata, pienamente viva e "leggera", senza mai collegarla al sovrappeso o, più in generale, al rapporto con il cibo.
Tante volte ho sentito mie le parole di Quasimodo
"Dolore di cose che ignoro
mi nasce: non basta una morte
se ecco più volte mi pesa
con l'erba, sul cuore, una zolla"
alle quali oggi mi sembra di poter dare un nuovo significato.
Un'apprensione ingiustificata mi pesa sul cuore, mi ancora alla realtà. Avverto la tensione continua del salto, come un tuffatore pronto a spiccare il volo, che invece all'improvviso si blocca e torna indietro. Una macchina che procede con il freno a mano inserito.
Rimango invischiata nei legacci della quotidianità.
E penso adesso che questi chili forse dovrei lasciarli andare io.
E' buffo. Dopo averli odiati tanto adesso mi rendo conto di non aver fatto altro che trattenerli per tutto questo tempo.
Mi sento prigioniera di un carcere senza pareti.
Mi avete fatto riflettere, di questo vi ringrazio!
Inizio dieta 23/4--> 61.3
in crociera dal 26/4--> peso 59.6
peso desiderato 51
giusto peso 52